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giovedì 2 ottobre 2014

parole improvvise

Vent’anni fa sognavo giorno e notte. Vent’anni fa sognavo in bianco e nero. Ora io mi chiedo come si faccia a restare stupiti nel mondo, accettarne l’incanto, mentre si sta sprofondati e soli in un’assemblea condominiale. Vorrei stupirmi ancora, spinto da un’influenza ossessiva e bambina che mi faccia continuare a essere metà allocco e metà segugio. Voglio rimanere con lo stupore in bocca, e osservare le spalle ricurve di quel padre, tralasciando i suoi vestiti posticci: seguire il suo sguardo non la sua disgrazia.
Ieri sera non prendevo sonno, ma leggendo Raymond Carver mi sono lasciato sollevare fino al soffitto delle possibilità: nuotando in questo periodo incerto sfruttando le influenze che ci sono.

Poi di fare il complicato non mi va, così ho pensato di mettere su questo blog due foto che feci nel ’91 a mio padre e agli altri pescatori della rezza. Così, per ridimensionarmi un po' e riavvicinarmi (tanto per dire) a quella beata semplicità che esprimeva quel mondo lì. 









Una piccola finzione da esporre, soltanto un modo simbolico e debole di rappresentare un passato trapassato, e poco più. Stanotte cullo un dolore blu già sconfinato nel futuro, cui dare voce una domenica mattina, prima del caffè, mentre gli altri dormono accanto al mio ticchettio frenetico, beatamente, sfiorati solo dalla mia tenerezza. 

Queste righe quassù volevo cancellarle, poi ci ho ripensato, poiché tra le cose che mi son riuscite meno nella vita son state le scelte, quelle azzardate. La fretta del cane affamato. Volevo dirvi che in questi giorni sto leggendo felicemente pezzi di scrittura femminile, sulla scrittura maschile al femminile, e la possibilità che anche gli eroi piangano, i maschi, appunto: che l'ondata di creatività femminile avvenga, come dice A. P.
Volevo metterlo a piè di questo strisciante - fintamente, spero si sia capito - nostalgico post senza fiato. Da sempre in realtà mi sento femminista da sparecchiamento anch'io, e, per spiccato senso femminile, ho sempre difeso, davvero o coi pensieri, tutte le possibili aggressioni, raggiri nei confronti delle donne. Una cosa innata, o forse una reazione a modo mio  a quel fantastico e orrendo mondo maschile che ci portiamo dietro. Reagivo così, e oggi sono fiero di scendere dentro a quei sentimenti che gran parte degli uomini evitano istintivamente.
Un cadere a terra a cercare frammenti di sementi.





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