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domenica 18 maggio 2014

il camion e il bambino

Caldo. Un camion. Un bambino di nove anni. Un uomo sudato. Una strada di campagna. La campagna dello zio. Niente, si era incaponito con il padre che voleva tornare a casa con quel camion. Non aveva mai viaggiato in un camion, prima di quel giorno. Il papà gliel’aveva concesso. Era prima di pranzo.
 Dopo due minuti che erano partiti il camionista gli fa con uno sguardo di sbieco: Aspetta, cinque minuti e torno. Lo osserva mentre si avvicina a dei contadini; prende due cassette di legno vuote con una mano, e con l’altra gesticola. Passano venti minuti. Torna e ripartono. Il bambino suda. La strada che vede davanti è stretta, lo diventa di più quando sfiorano un canneto. Sorpassato il torrente, arrivano all’altezza di un emporio. Stavolta gli dice solo “cinque minuti”. Prende una cassetta di pomodori e la mette nel cassone. Poi torna indietro, e si mette ad aspettare lui cinque minuti il negoziante. Che poi arriva. Parlano, quasi litigano, e dal vetro intravede parolacce e parole irripetibili per la sua bocca di nove anni. Intanto suda nell’abitacolo pieno di santini e donne nude. L’uomo ritorna. E’ arrabbiato. Neanche lo guarda. Il bambino comincia a piangere. Magari è solo sudore copioso. Tutto si sta mischiando sulla sua faccia. Il camion sfreccia su quella strada poderale e sembra un elefante che avanza nella giungla. Si ferma di nuovo. Stavolta il camionista non dice niente. Scende. C’è una donna seduta sotto un Noce. Le mani sopra le cosce. I suoi sandali bassi che strofinano lentamente sulla terra sabbiosa. Accanto c’è un campo di cocomeri. Lui si avvicina lentamente. Dal vetro si capisce che si conoscono. Lui la fissa. Lei continua a strofinare. Sono fermi nelle loro posizioni. Il camion è acceso. Il bimbo sente un rumore salire insieme al calore. Non c’è nessuno oltre ai due là fuori. Dentro al camion le donne nude sembrano agitarsi. I santini no, quelli stanno con quel loro sguardo fisso verso il materasso stretto tra le spalle del bimbo e la lamiera. Quando il bambino si volta verso i due, la donna non c’è più. L’uomo torna a bordo e parte come una saetta. Il bambino sta piangendo da cinque minuti e lui neanche se ne accorge.

foto di Josef Koudelka



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