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lunedì 4 novembre 2013

strade che non conosco

Da piccolo leggevo ogni tanto Zagor e Topolino, e altre cosette così. Diabolik pure, ora che ricordo. Da grande niente fumetti. Poi, qualche anno fa, mi colpii un'intervista a Gipi e così lessi LMVDM. Bello e inquietante. Ecco, in questi tempi in cui viene giù questa leggera tristezza come se fosse aria viziata, mi piacciono le cose belle e inquietanti. Niente tranquillanti né amicizie per scacciare solitudini inevitabili. Così l'altra sera, presso un'edicola della fortezza fu, ho comprato XL solo perché in copertina c'erano due personaggi che mi piacciono assai: 


[XL - 1]  XL/COPERTINA ... 91 - 01/11/13

 Per la cronaca del golfo in quell'edicola abbiamo lasciato, non senza logoranti  tentennamenti, circa dieci euri: paperino, enigmistica per bambini e il mio prezioso XL. All'interno ho trovato pure una recensione-intervista all'utlimo ciddì dei Diaframma: letto senza il trasporto emotivo di un tempo, quando agognavo le loro uscite come se fossero quei baci desiderati prima del buio, di quand'ero ragazzo. Ma: dentro c'era una frase sull'insoddisfazione del presente, viziata da un tormento d'artista, che poi ha finito di insinuarsi nella mia testa per l'intero fine settimana. Il bello dell'inquietudine, il dramma della solitudine. La mancanza di vino buono ha fatto il resto.
Odio quella fortezza (che fu) con tutto l'amore che posso. Quasi come il primo lunedì dì novembre.
Coraggio, ché tutto sta per arrivare dalle strade che non conosciamo.

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