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lunedì 28 ottobre 2013

Un pezzo sul quotidiano che mi è piaciuto

In questo periodo non riesco più a scrivere su questo blog. Cazzeggio su twitter, leggo pezzi qua e là, e ogni tanto qualche racconto. La Repubblica scroccata al bar, mentre sorseggio il caffè per circa venti minuti. Sono in affanno, o, posso sembrarlo leggendo queste poche righe depresse. Non è vero, così come non era vero quello che apparivo quando stavo in forma. Vabbe', nel frattempo che io decida chi dei miei rappresentanti mi rappresenti meglio in questo misero blog di periferia, vi faccio leggere questo pezzo di Simone Lenzi che ho scovato per caso. Lo trovo bello nella sua condominiale semplicità, feroce nella sua lotta dentro la quotidianità: il disincanto dolce che svanisce fino al terzo piano della via Lattea. 
Clicca e leggi.

2 commenti:

Elena ha detto...

Caspita. Come caffè della mattina non c'è male. E mi riferisco sia alle tue poche righe che all'articolo di Simone Lenzi. In entrambi i casi tutto si imprime come il calore umido di una mano su un vetro.

peppe stamegna ha detto...

Ma grazie! ho sempre desiderato essere il primo caffè del mattino...
ciao Elena!