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venerdì 15 marzo 2013

auguri cugino!

Ho una voglia matta di scrivere pieno pieno di retorica, pomposo e ridondante, come un aristocratico che ammuffisce tra lo champagne e donne pacchiane. Vorrei comunicare tutto il peggio di me, quello che scarterebbe pure un satanista in forma, dal suo profilo online. Sì, uno spurgo di stagione, una valanga di amenità. Insomma, presentare il mio lato nero, la mia ombra strafottente e la mia lingua enorme e rossa come non mai.
Mostrare tutta la mia antica ignoranza, la giovane volgarità, il mio humor che danza tra le facce sbigottite delle mie colleghe. Dentro mattinate di noia per niente spleen. Cioè, tirare fuori dalla cantina, dal fegato, il peggio di quest'inverno denso come il miele. Mentre lo faccio precipitare dai gradini e ruzzolando magari mi parte pure una scorreggia. Così, per presentare il ventaglio di cose losche che normalmente trattengo precisino, a modo, che non si sa mai.
Vedere così se le cose si raddrizzano da sole, se prendono la giusta e bilanciata piega rozza che tanto mi manca.
Ecco, l'ho fatto, d'ora in poi avrò davanti due mesi in cui mi gioco tutto, e Tutto gioca contro di me.
Auguri cugino!
Niente, volevo avvisare qualcuno...

Questo perchè ieri sera mi era venuta 'sta cosa qua:

Sarebbe leggero passeggiare tra quelle forme morbide, quelle pietre assumerebbero d’incanto silenzi umani. Farebbero entrare tutti, mostrandoli diversi, forse autentici, e alla fine, l’ultimo che andrebbe a dormire, spegnendo l’ultima lampada, avrebbe una scossa di pace tra le dita.




“Io non combatto più, mi sembra inutile. Voglio restare passivo, guardare il mondo con calma. Ogni altro programma non mi interessa”. (F.F.)

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