Pagine

mercoledì 25 luglio 2012

diario balneare di mio cugino Arturo 2°puntata


Quello se n’è andato a vedere Raiz che cantava. Dice che resta una voce irripetibile, una persona sensibile. Si è portato il figlio dietro, che entusiasta gli trasmetteva affetto e orgoglio per tutto il Pigneto estivo. Sì, perché, non contento, ha seguito l’itinerante reading di alcuni scrittori e scrittrici davanti ai locali dell’area pedonale. Poi non riusciva a cercare una gelateria, ché la Lattanzi si era messa a leggere Devozione, e alcune pagine imbarazzavano il ragazzino, pensava lui. Il gelato era pure buono. La panna poi era gustosa come certe panne del passato al paese di mare. Meno male che la Terranova poi ha addolcito pure gli angoli densi di spacciatori, con il suo tenero Bruno.

Insomma, mio cugino sta abbastanza sereno e cerca ogni appiglio vitale per godersi l’estate in città. Oggi si è letto un articolo che l’ha scosso e preoccupato ma, in fondo, erano cose che o gli si sono appiccicate sulla pelle già da tempo, o altre che gli frullavano nella testa anche quelle da un po’; e c’è stato qualcuno più preparato a scriverle. Questo vuole che accada sempre: qualcuno preparato che si trovi là dove deve stare. A fare quello che sa fare. Anche se oggi gli avanzi dei talenti pare siano da spartire tra tante fotocopie ingiallite, in certi viali affollatissimi delle nostre povere e immense città. Lì bevono vino di qualità e sognano luoghi lussureggianti, ma poi in agosto le tante province misere italiane li riaccolgono come bambini malinconici a cui rintuzzare l’autostima a colpi di cibo e carezze, con certe mani nodose di calli contemporanei.

Mio cugino dice che deve seguire il suggerimento di Piccolo di scrivere almeno una paginetta al giorno, pure brutta, ma che deve farlo. E lui lo fa.

Nessun commento: