Non bevo più, mangio meno. Lo pensavo
convinto fino a tre ore fa. I discorsi, e certi discorsi ancora di più, vanno
terminati per bene; altrimenti il veleno si spande e spreca la vita. Non avevo
paura e non avevo remore: ogni uomo con la propria ombra. Ogni donna con la sua
brace. Mi vergogno un po’ di certi desideri, ma non mi pento per niente della
mia realtà. La faccio brillare a suon di pezzi di musica italiana, mai abbastanza
amata, mai del tutto ascoltata. E lei? Mi sbatte dentro a una sceneggiatura che
potrebbe intitolarsi: Giobbe di giorno, coglione di notte. Nessuno che blocchi
tutto il circo, tutti che scappano inseguiti da niente: che nemmeno dichiaro
guerra e già lì che mi tocca fare patti di non belligeranza per non perdere
mille euro al mese. Mille euro al mese! E che i passi lievi, le mosse giuste, e
tutte quelle capacità di adattamento sublime perché svenderle al primo coglione
che capiti?
In queste serate di ruggine rossa non
mi resta che pensare ai miei figli, alle loro incredibili capacità di stupirmi.
Mi farò sputare fuori domani all’alba
da un sogno di slanci e baci.
Giuro.
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