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venerdì 11 maggio 2012

dura poco

Ci sono momenti durante questa giornata in cui mi commuovo al pensiero dei miei pensieri, a quei desideri minimi di volontà di stupire pure le tapparelle chiuse. In questo giorno poi, quando la mattina sembra lunghissima, e il pomeriggio inarrivabile, si è creato qualche momento di solitudine gioiosa. Dura poco. Infatti, la malinconia la trovo che si è già apparecchiata a tavola. Io dal divano la evito. Un libro di Rodari mi sostiene. Qualche ricordo di piacere, una canzone romantica alla radio. Nessun demone al portone. Ma non basta. Mi sussurra parole tenere, ma che non si spezzano nel tratto tavolo-divano. Cambio posa, mi rimetto al mandato di ragazzo sensibile, un po’ sfortunato, poco determinato. L’aura della genitrice debole lascia cadere una piuma. Si posa sulla sedia vuota. La malinconia sta in braccio a me. Dal caminetto scende polvere sconosciuta. I miei occhi abbassano la guardia, le pieghe ai suoi lati dichiarano pace. I cani abbaiano di più per un secondo, poi tutto tace: il ticchettio del carpentiere si prende tutta la scena periferica assolata. Sopra i tetti e tra gli alberi o vicino ai lampioni, adesso solo dei riflessi di pulviscolo colorato. La mia fortuna prende un altro caffè e si sdraia pudica sul divano. Questo non è ancora il giorno adatto: tutto necessita di tempo e spazio per l’adattamento, altrimenti il caos è sterile. Nessun calore poi spinge verso il cambiamento. Rimangono alla finestra statiche considerazioni di tregue utili agli altri; ai capi, ai ricchi, ai nonni spariti su barche corazzate di storie vecchie a cui non crediamo più.

2 commenti:

Giovanna Iorio ha detto...

Prima giornata caldissima....Peppe, secondo me c'era calore a sufficienza per il cambiamento :) dai!
Un abbraccio, buon fine settimana!
Giovanna

peppe stamegna ha detto...

Già, il calore non mancava di certo oggi...
ciao