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sabato 2 luglio 2011

I nostri sogni


Il populismo credo sia l’anticamera del linciaggio. Là si annidano gli odi più animaleschi: tra quegli occhi in attesa delle parole giuste del capo. In quell’istante i pensieri ragionati, quelli che ti fanno passare notti insonni prima di filtrarli e renderli pubblici; insomma, questo sforzo di ragionamento a certe persone risucchiate dal populismo, proprio non viene. E’ tutto semplice: poche parole, molti sguardi e una paura fottuta che preme dal culo e arriva alla testa, già ubriaca. Cari civili cittadini, mi viene voglia di evitarvi e tirare dritto dentro a questo scorcio di storia senza guerre. Civili, interne, sia chiaro. Mi astengo da ogni calda dimostrazione di affetto per chiunque voglia governare. Credo che per loro si debba avere il giusto rispetto, la necessaria considerazione e la misurata valutazione, che ognuno di noi tiene per il proprio amministratore di condominio. Il resto è la storia non scritta da noi. Il resto è il vissuto che preme e cerca dignità, creatività e voglia di dire la propria sulle cose, sull’amore. Cos’altro c’è, amico che ti scaldi tanto per ogni contestazione che esplode? senza sapere davvero cosa sia successo ti tuffi a capofitto dentro questo scampolo di antagonismo. Aspettiamo insieme uno accanto all’altro, che il tramonto scenda del tutto. Che sia serena l’attesa dei sogni. Ogni desiderio nel proprio firmamento. Ogni figlio che sia comodo nel suo letto, e per farlo si volta sul guanciale troppo caldo: un po’ di fresco dentro questa notte febbricitante d’attesa.

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