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venerdì 24 giugno 2011

otto minuti dopo


La strada era bagnata. Umida, comunque. La sua giacca strappata appena, sul gomito, poco in vista. Dietro lasciava la scena a un uomo paralizzato. Dalla sua bellezza, che rivestiva l’intero caseggiato. E pure la vallata, poco più a sud. Un bacio, solo un bacio sarebbe bastato. Ma lei no. Voleva l’intero uomo. Con tutta la sua storia, e pure con la sua malinconia. Tutto. E no, diceva lui. Quasi urlando, che una donnina solitaria nel suo scialle grigio quasi stava chiamando il figlio, per lo spavento. Poi di nuovo la calma. E tutta la cima del paese restava immobile di luce gialla. Intanto lei allungava il passo. Dormiva da Piera, stanotte, questa notte l’avrebbe voluta passare sul suo corpo. Sul suo bianco corpo ruvido. Invece le sue labbra serrate annunciavano guerra e fughe. Dentro la notte e nella loro storia. Qui bisognava decidersi. O il sole o la luna. Il mio corpo o i tuoi giorni opachi. Questo pensava mentre i tacchi la obbligavano a rallentare. Un motorino che al posto della marmitta aveva una pentola, la sfiora, e un fischio successivo implora un insulto. Che non aveva voglia di uscire. L’odio era tutto per quegli occhi. Gli avevano detto di no, a lei, che in paese la notte se la sognavano quasi tutti. Prete compreso. Parenti inclusi, e pure qualche donna. E sì, lei ora soffriva di vergogna. Voleva spaccare ogni cosa. Ma lei aveva solo vent’anni, le sue giornate d’incanto amoroso sono state poche, il resto solo vani assalti e respingimenti al limite della provocazione. Tutti i giorni questo scenario. Ogni volta la stessa strategia, a volte anche con lo stesso uomo si ripeteva. Poi arriva lui, da un’altra città, con un impiego all’ufficio postale. Qualche bolletta per la nonna e un paio di pacchi per il padre commerciante, e gli sguardi hanno buttato giù ogni torre di difesa. Ogni vestito sarebbe sceso giù, senza fretta, nei pomeriggi afosi di luglio. Lui la casa l’aveva, lei di tempo ne sprecava. Bastava una trattativa segreta, e il paese avrebbe accolto amore a volontà. A sua insaputa, ma con tanto piacere che si sarebbe dissolto insieme al profumo della salsa appena fatta.

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