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sabato 23 aprile 2011

big bang all'angolo della strada

Non è possibile che ci sia stato il big bang della materia, e neppure che la creazione sia opera di un dio. Ma c'era un gigantesco uomo molto, molto più evoluto dell'uomo attuale: poi esplode e le innumerevoli cellule sparse sulla terra vanno a formare gli uomini. Quello che siamo viene da lì.
Questo mi ha detto mio figlio grande l'altra sera.
Ora qui spiazzato dal profondo dell'anima mi accorgo che in superficie mando solo cosette, battute, pensieri moribondi. Il resto me lo tengo stretto al cappio del ricordo. Una inguaribile storia di timidezze e orgogli, una colossale fuga dalla realtà. Basterebbe mantenere la calma, scoprire le intuizioni e dargli una forma. Non attaccare gli altri, non urlare ai bambini e giocare coi sogni.
nessuna scusa può oggi tuonare contro il destino. Penso alle infinite storie tragiche che sbandano ai margini del mio giardino. Le urla del bambino che vuole uscire dalla stanza: la madre lo ha chiuso dentro per punizione. Noi fuori tremiamo e speriamo a un ripensamento della signora. Intorno le donne parlano ansiose di far qualcosa. Mi affido a loro quindi accendo la macchina e scappo.
Ecco un esempio di vigliaccheria contemporanea. Ecco chi sono dentro a questo consorzio variopinto.
Lascio lo spazio al mio figlio piccolo: che scriva lui parole ingenue sul mondo. Spetta a lui sognare con gli occhi aperti, a me resta un cuscino morbido e un libro aperto sull'ultima pagina.


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