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mercoledì 27 aprile 2011

Kate Bush - Babooska


Oggi è nata Anita, figlia di una coppia d’amici. A cui voglio bene da molto tempo. Un tempo addirittura gli adoravo. Un tempo. Oggi non riesco più tanto ad adorare qualcuno. O qualcosa. Un tempo mi lasciavo entusiasmare con poco. Stavo lì ad aspettare l’entusiasmo. Chissà poi cosa è successo che mi ha reso così forte, così lontano dalla leggerezza. Una certa stanchezza umana. Una voglia di guardare le cose col loro colore. Niente è sgargiante se non viene riempito dai nostri sensi. Ma come ingannano certe volte i nostri sensi. Come ci lasciano seduti su di una panchina arrugginita la domenica mattina. Davanti scorrono le facce rugose dei nostri amici, e noi a contare le dita che si muovono per un saluto. Noi che nelle sere ventose di bufera stavamo seduti fino alla chiusura del pub, con addosso la felicità a orologeria. Quanta fatica per evitare le nostre sciagure imperiture. Mai un regalo inaspettato, sempre lì a cercare di prendere il prendibile. Così, stanotte, dentro questo mare virtuale di parole di biglie, scopro il profumo del mio tempo: una crema pro raso che appiccica l’aria sulla mia pelle. Seguo la sua scia lungo le scale pericolose, e prima di cadere sforzo un sorriso di notte di blu.

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