Da sempre sono affascinato dagli outsider. Da ragazzo ne facevo una malattia: come il personaggio (outsider) diventava riconosciuto e affermato, gli voltavo le spalle. Oggi riesco a non abbandonarli del tutto….per esempio Pennacchi. Lo scoprii con il suo “Mammut”, e ora, dopo lo Strega, ancora lo considero tra i miei scrittori preferiti.
Sono guarito? Invecchiato?
Forse ragiono un po’ di più e del romanticismo di seconda mano, proprio non ne ho bisogno.
Quello di cui avrei tanto bisogno è la voglia di continuare a scoprire libri o musica, personaggi o artisti, ma senza spegnere in loro tutte le mie paure. Frustrazioni che schiacciano contro il muro della solitudine.
Oramai a quest’età sono sempre più somigliante al sangue che attraversa il mio corpo. C’è poco da contraffare.
E voglio tanto, tanto divertirmi.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=140268&sez=HOME_SPETTACOLO
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