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sabato 19 marzo 2011

9. Il re del mondo, de Franco Battiato


Nelle orecchie le parole affrettate di aspettative belliche. Il giornalista era decisamente fuori dalle righe: una guerra di fronte al tuo giardino di aranci non capita tutti i giorni. Già, e io resto in balia degli eventi non sapendo più giudicare nettamente le cose. Le persone. Intanto leggo un libro sulla – e dentro – la resistenza partigiana, e mi accorgo di quanto siamo appiccicati alle nostre misere cose provvisorie. Ci carichiamo il guscio sulle spalle e lentamente, quasi da fermi, ci avviamo verso soluzioni intermedie.
Sarà il tepore di questa giornata primaverile, ma sento una disgraziata voglia di normalità avvolgere le case del mio isolato. I bambini che corrono - con il Nintendo nella tasca – cercando di tenere viva la tradizione fisica di essere spensierati a quell’età.
Mia madre ascolta delle parole tra la pelle e la vestaglia, e ogni suono rimbomba nelle mie orecchie.
Ogni piano della mia casa è vissuto intensamente. Ogni libro aperto stende un filo di speranza tra noi e il futuro.
Tornando al presente, e aspettando notizie, mi assolvo anche questa volta: il male sta di là del giardino. Il bene sta al di qua dal libro, in una minuscola ferita che apre ogni dibattito serio sulla questione. Privata.
La storia siamo noi?

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